Archippus è un giovane imprenditore con grandi occhi e sempre con un sorriso sulle labbra. Vive a Makeni, in Sierra Leone, dove lavora per la Prostgetics Outreach Foundation (POF) al Makeni Government Hospital come tecnico responsabile per la progettazione e la produzione locale di componenti per protesi (per esempio, protesi per piede o protesi per piede e ginocchio flessibili).

Si è iscritto alla prima edizione del Global MBA in Impact Entrepreneurship all’University of Makeni con lo scopo di trasformare il suo lavoro in una vera e propria azienda sociale sfruttando tutta la conoscenza acquisita durante gli anni come mutilato e tecnico.

“Il mio sogno è quello di diventare un rappresentante per tutti i mutilati e un modello di riferimento per dimostrare che gli amputati possono diventare il futuro della Sierra Leone” ci ha raccontato quando ci siamo incontrati per la prima volta e siamo sicuri che il suo sogno si avvererà.

Vediamo cosa ha risposto alle nostre domande

1. In cosa consiste la tua azienda?

La mia azienda si occupa di produrre protesi per i piedi “SACH” usando materiali locali. SACH è un acronimo che sta per Solid Ankle Cushion Heel (caviglia inarticolata con cuscino calcaneare), ovvero un cuscinetto comprimibile sul tallone che offre una flessione simile a quella di un plantare.

2. Com’è nata la tua idea aziendale?

All’età di 9 anni sono stato morso da un serpente e, per questo, ho subito l’amputazione della mia gamba sinistra da sotto al ginocchio. Inoltre, ho dovuto aspettare quattro anni per avere una protesi. Poi c’è stata la guerra civile degli anni Novanta che ha lasciato migliaia di persone ferite e mutilate in Sierra Leone. Volevo che queste persone evitassero tutte le disavventure che ho dovuto affrontare, quindi ho iniziato a fare volontariato al POF.

Il mio obiettivo ora è quello di affidarmi sempre meno a materiali importati per poter fabbricare delle protesi per i piedi, utilizzo solo materiali locali.

3. In che modo la tua azienda può migliorare la vita dei beneficiari delle sue attività? Potresti darci un esempio di questo miglioramento?

La mia azienda vuole migliorare l’indipendenza dei mutilati e, di conseguenza, aiutarli ad integrarli nella società con l’utilizzo di una gamba.

Quando all’inizio mi sono unito al team di sviluppo di protesti al POF, il mio tutor è stato il direttore del programma, Raymond Pye, che mi ha aiutato a ridefinire i progetti delle protesi e le tecniche di produzione. Molto presto ho cominciato a creare dei prototipi per nuove protesi. Li provavo direttamente su me stesso e successivamente progettavo nuove protesi resistenti di alta qualità ed economiche. Mi considero un esempio di questo miglioramento; con una di queste gambe, mi sento molto più indipendente e più a mio agio.

4. Qual è stata la sfida più grande che abbia mai dovuto affrontare nella tua carriera imprenditoriale? Come sei riuscito a superarla?

La sfida principale per ogni imprenditore è generalmente ottenere i finanziamenti e così è stato anche per me. Altri ostacoli che ho dovuto affrontare sono state ottenere i macchinari e la società da parte del governo. Sono riuscito a superarle grazie alla perseveranza e al coraggio di perseguire ciò in cui credo.

5. Secondo te, quali sono le qualità principali che un imprenditore dovrebbe possedere?

La prima qualità non può che non essere il coraggio. Per essere un imprenditore bisogna credere in ciò che si sta facendo e dedicarci tutti i propri sforzi e denaro.

6. C’è una persona cui ti ispiri? Per esempio un imprenditore o un mentore in particolare?

Sì certo, i miei mentori sono: Ed Pennington Ridge e Raymond Pye (direttore del programma POF).

7. Che consigli daresti a un imprenditore alle prime armi?

Direi di essere costante, di mettere in pratica le proprie idee e credere sempre in ciò che si fa. Per essere un vero imprenditore non dovresti mai permettere alle persone di distrarti dal tuo obiettivo.

8. Potresti raccontarci un momento di particolare soddisfazione che hai vissuto durante la tua carriera imprenditoriale?

È facile rispondere. Quando vedo dei mutilati che indossano le mie protesi svolgere le attività di tutti i giorni, mi sento realizzato. Questa è la più grande soddisfazione del mio lavoro.