Sono Arianna Zecchillo, studentessa magistrale in Hospitality and Management of Tourism presso l’Università IULM.  Scrivo questo articolo, mentre mi trovo ancora a Dakar, per raccontare, e forse realizzare io stessa, la mia magnifica esperienza in Senegal.

Ho sempre ricercato esperienze che mi portassero fuori dagli schemi, in cui l’adattabilità e l’avventura fossero le principali caratteristiche. E posso confermare che, se anche voi siete alla ricerca di qualcosa di alternativo o desiderate mettervi alla prova sfidando voi stessi, questa è l’esperienza che fa per voi!

Tutto è iniziato quando ho trovato per caso, sulla piattaforma AlmaLaurea, la posizione aperta da E4Impact per un Local Project Implementation Intern. In quel momento ho capito di aver trovato la cosa giusta per me, ma ottenerla non è stato facile. Fin dall’inizio, sono stata messa a dura prova, in quanto ho dovuto posticipare la mia partenza per il Senegal di un mese a causa di proteste civili a Dakar, che non garantivano la sicurezza. Dalla sede di Milano, E4Impact mi ha subito proposto moltissime alternative per poter risolvere il problema, ma io non ho desistito: qualcosa mi diceva che la situazione si sarebbe riassestata in poco tempo e sarei riuscita a vivere quello che ormai era diventato per me un sogno. Per fortuna, dopo circa un mese, la situazione si è riassestata e così, la settimana dopo sono salita su un volo Milano-Dakar.

Il Senegal è il Paese della “Teranga”, cioè dell’ospitalità, e questo l’ho percepito sin dal primo giorno. La gentilezza e l’attenzione che le persone nutrono verso gli altri le spingono a fare qualsiasi cosa per offrire il loro aiuto. I senegalesi sono anche molto allegri e curiosi: camminando per strada tutti ti salutano e spesso i bambini dicono “toubab toubab” – “straniero” in wolof – per attirare l’attenzione e scambiare una piccola e ingenua conversazione con una persona sconosciuta. Inoltre, arrivata qui non avrei mai pensato di vedere una tale varietà di eventi, al punto da avere più opzioni in un giorno e non sapere quale scegliere. Dakar è una capitale vivace e dinamica, con una forte spinta verso il progresso, ma che conserva profondi legami con l’antica cultura africana, le etnie, le tribù e la religione musulmana.

Ammetto che inizialmente ero preoccupata per questa loro espansività, non riuscivo a fidarmi ed ero intimorita dal loro modo di fare a causa di pregiudizi che si sono poi rivelati privi di fondamento. Con questo non dico che non bisogna stare attenti andando in giro, soprattutto la notte, ma mi sento di dire che, senza conoscere il vero contesto del posto, si rischia di essere esagerati nelle precauzioni.

Per quanto riguarda l’esperienza lavorativa, ho scoperto il mondo della cooperazione che ora spero di poter abbracciare nel mio percorso professionale futuro. Imparando dal team di E4Impact, ho capito quanto sia importante il concetto di “public relations” nell’ambito dei progetti di sviluppo economico. Ho visto come si costruisce un progetto partendo da zero, esplorando le opportunità di collaborazione con altre ONG e potenziali finanziatori. Infine, ho assistito a due formazioni imprenditoriali svolte da E4Impact agli attori della catena del valore del pesce del quartiere di Yoff a Dakar nell’ambito del progetto FISH.

Tutte queste esperienze sono state possibili grazie a Moussa FAYE, il Country Manager di E4Impact in Senegal, e a Erica Negro, la Responsabile della Misurazione d’Impatto di E4Impact, che mi ha supportata dall’Italia. Ciò che più ho apprezzato del mio stage è che ho sempre avuto la possibilità di esprimere le mie idee sugli argomenti trattati, venendo presa in considerazione quando c’erano delle scelte da fare. Inoltre, ho potuto gestire con i miei tempi gli incarichi a me assegnati così da  riuscire a vivere la mia esperienza a Dakar a 360 gradi.

Il mio è stato uno stage arricchente e a tutto tondo, sia dal punto di vista lavorativo che da quello umano e credo che non capiti a tutti di avere possibilità di questo genere. Spero tanto che leggendo questo articolo potrò convincere qualcuno di curioso e avventuroso a partire come ho fatto io, per il suo stage o anche per un progetto di tesi!

Infine, voglio ringraziare di cuore la realtà di E4Impact, i miei genitori e le persone incontrate in questo percorso per avermi fatto vivere 3 mesi indimenticabili!

Arianna Zecchillo