Nel corso del mese di settembre 2024, sono giunti a Gorle (Bergamo) 16 giovani ghanesi dipendenti della filiale di Accra della CRS Impianti e Costruzioni S.p.A., un’azienda si occupa di progettare, realizzare e manutenere impianti idraulici, elettrici, meccanici e opere edili, nel settore industriale, ospedaliero, civile e terziario, con l’obiettivo di svolgere un anno di lavoro presso la sede italiana per acquisire nuove conoscenze ed entrare nel tessuto lavorativo del paese.
Un’operazione non semplice ma resa possibile grazie alla collaborazione tra CRS e E4Impact che ha supportato i lavoratori nell’iter burocratico, concretizzatosi con il rilascio dei visti e della documentazione da parte delle Istituzioni italiane e ghanesi con la collaborazione dell’Ambasciata d’Italia ad Accra. Un’iniziativa, questa, che fa parte della strategia adottata da E4Impact per promuovere una labour migration con dignità.
La volontà di CRS Impianti e Costruzioni di attingere da risorse provenienti da una delle sue sedi estere nasce dall’esigenza di sopperire alla carenza di personale, problema che affligge molte altre realtà produttive italiane. Collaborando con la Fondazione, hanno dunque avviato l’iter per accogliere questo gruppo di professionisti ghanesi, che prima di raggiungere l’Italia e unirsi agli attuali 400 dipendenti della sede di Gorle, hanno avuto l’opportunità di partecipare ad un percorso di formazione che fornisse loro tutti gli strumenti per il loro viaggio, compreso un corso per apprendere le basi della lingua italiana.
Questa collaborazione per una labour migration dignitosa e nasce dall’incontro tra Letizia Moratti, Presidente di E4Impact Foundation, e Stefano Civettini, imprenditore bergamasco, amministratore delegato di CRS, avvenuto due anni fa, e che ha portato alla realizzazione di questo primo, prezioso obiettivo.
“In passato avevamo portato in azienda alcuni ingegneri provenienti dal Ghana, uno alla volta, potendolo fare grazie alla laurea degli interessati. In questo caso la sfida era molto più ambiziosa: dare un’opportunità in Italia a una ventina di operai senza titolo di studio ma idraulici, elettricisti e muratori che si sono specializzati in anni di attività presso la nostra sede ghanese“, racconta Stefano Civettini, amministratore delegato di CRS Impianti e Costruzioni Spa. “Sembrava un’impresa impossibile, ostacolata da problemi burocratici, davanti ai quali la voglia di abbandonare il progetto poteva prendere il sopravvento – prosegue – Ma non ci siamo persi d’animo, avevamo ragazzi a cui siamo affezionati e forzatamente inattivi ad Accra a causa dei momentanei problemi economici del Ghana, con la conseguente impossibilità di dar seguito ai lavori acquisiti in campo ospedaliero, di contro, con molte commesse attive in Italia e l’impossibilità di trovare personale. Ci abbiamo creduto, abbiamo perseverato, ci siamo riusciti”.
“Nell’ambito della strategia adottata da E4Impact per promuovere una labour migration con dignità, abbiamo creduto nella serietà di Civettini, della CRS impianti e Costruzioni Spa e nella bontà della sua idea. Forti della nostra esperienza in terra africana, grazie alle competenze e relazioni maturate negli anni siamo riusciti a far comprendere l’importanza del progetto e superare le diffidenze. I visti che accompagnano i passaporti dei sedici ragazzi sono un precedente utile ad altre aziende italiane e una concreta opportunità per questi ragazzi disposti ad accettare la sfida” ha dichiarato invece il professor Mario Molteni, CEO della Fondazione E4Impact.
Molti sono gli aspetti di cui tener conto e le questioni pratiche da affrontare come l’inserimento in azienda, il percorso di formazione tecnica e l’insegnamento della lingua italiana, la migliore integrazione, l’alloggio e il vitto, il cambio di abitudini. Anche in questo caso, l’incontro con chi segue per missione il tema dell’accoglienza e della formazione è stato prezioso per garantire una labour migration dignitosa.
“Ho rafforzato in me la consapevolezza che da questo Continente a noi vicino arriveranno i lavoratori che terranno in piedi le nostre imprese e che nelle nostre aziende sapremo formare giovani imprenditori che torneranno in Patria per portare benessere ai loro connazionali” ha continuato Stefano Civettini.
L’arrivo in Italia dei 16 professionisti ghanesi rappresenta non solo il primo step della loro avventura di un anno, durante il quale avremo modo di seguire il loro sviluppo professionale; ma anche il primo passo di una strategia destinata a durare nel tempo e a portare in Italia nuova consapevolezza sul tema della labour migration dignitosa, che diventa sempre più centrale nel dibattito pubblico del nostro Paese.