Keneth Ndua è un imprenditore di Nairobi, in Kenya, che sta frequentando la quinta edizione dell’MBA di E4Impact al Tangaza University College. Il 25 febbraio 2016 ha vinto la Grand Challenge Africa grazie alla sua azienda STAMP Investment Holdings LTD fornelli che purificano l’acqua.

La mia idea imprenditoriale è nata nel 2012 e da allora abbiamo fatto passi da gigante nell’ambito dello sviluppo aziendale e del cambiamento sociale.” Ci ha raccontato quando gli abbiamo fatto delle domande su STAMP Investment. Ha oltre 15 anni di esperienza nell’ambito dello sviluppo di mezzi di sostentamento sostenibili, dell’adattamento e della mitigazione del cambiamento climatico, dell’innovazione e del sostegno per programmi di HIV e AIDS destinati a bambini, donne e giovani in insediamenti urbani non ufficiali e aree rurali.

Conosciamolo meglio!

1. In cosa consiste la tua azienda?

STAMP Investment distribuisce bricchette ed efficienti fornelli a gasolio che permettono alle scuole a alle case in Kenya di avere accesso ad acqua pulita. Questo porta ad una riduzione delle malattie di origine idrica, risparmio di tempo e di costi del carburante (75%) mentre si cucina.

2. Come la tua azienda può migliorare la vita dei suoi beneficiari? Puoi farci un esempio di questo miglioramento?

Aver purificato l’acqua utilizzando i fornelli Jiko Kenya, ha permesso di ridurre le malattie trasmissibili per via idrica del 70% soprattutto nelle zone del Kitui County- Mwingi (villaggio Enziu), Kiambu County-Thiks (villaggio Kiganjo) e Killifi County – (villaggio Marembo), dove l’accesso ad acqua potabile rappresenta ancora un grande ostacolo da superare. Ha anche ridotto i costi delle cure nei centri sanitari relativi a malattie di origine idrica. A Enzio Mwingi il 70% dei gruppi che abbiamo considerato nella nostra analisi hanno bottigliette di acqua potabile in cui immagazzinano acqua purificata per evitare una ricontaminazione. Con lo studio, abbiamo osservato che i bambini portavano a scuola ogni giorno dell’acqua purificata. La maggior parte di loro condividevano la loro acqua con altri bambini. È stata riportata anche una riduzione del 70% dei costi del carburante rispetto ai precedenti fornelli a tre fuochi. Ha mostrato una riduzione del 90% dei sintomi come gli occhi che lacrimano mentre si cucina, tosse e bronchite nelle donne. Il 66,7% degli intervistati nel villaggio Kiganjo ha dichiarato che nessuno dei componenti della famiglia si è ammalato da quando hanno cominciato ad usare l’ecofornello di Jiko Kenya. Questi tre gruppi ci hanno raccontato che fanno bollire l’acqua non meno di tre volte al giorno perché il fornello impone loro di far bollire l’acqua mentre cucinano. I bambini hanno avuto un ruolo importante nel ricordare ai propri genitori che dovevano fare bollire l’acqua utilizzando il fornello mentre si cucina. Riescono a far bollire fino a 10 litri al giorno in quanto l’ecofornello di Jiko Kenya è in grado di far bollire tre litri di acqua alla volta.

3. Qual è stata la più grande sfida che abbia mai dovuto affrontare durante la tua esperienza imprenditoriale? Come sei riuscito a superarla?

La sfida più grande è stata quella di creare e trovare il giusto team imprenditoriale. Ho lavorato alla creazione di servizi di outsourcing e ho anche cambiato il mio modello aziendale in modo tale che io possa vendere direttamente ai clienti e ai venditori per contenere i costi.

4. Potresti raccontarci la tua performance alla Grand Challenge Africa?

Ho preparato la mia presentazione e l’ho condivisa con il manager della comunicazione dell’organizzazione per ottenere dei feedback. La presentazione aveva solo dei titoli e delle foto che spiegavano il processo dell’azienda e l’impatto. Spiegava anche il motivo per cui la mia azienda e il mio prodotto sono diversi dagli altri fornelli da cucina che ci sono in giro. Durante la presentazione avevo con me il prodotto così è stato facile spiegarne le caratteristiche. Stabilire un contatto visivo con i giudici ed il pubblico è stato fondamentale. Conoscevo molto bene il mio prodotto quindi non ho avuto bisogno di guardare molto le slide.

5. Secondo te, quali sono le qualità principali che un imprenditore dovrebbe possedere?

Posso riassumerle in sei punti: 1) Deve conoscere il suo prodotto e il suo limite competitivo; 2) Deve cercare di giocare d’anticipo e ascoltare sempre i bisogni dei suoi clienti; 3) Deve evitare di copiare e cercare di fare qualcosa di diverso; 4) Deve essere onesto e, quando si rende conto di non poter consegnare il prodotto in tempo, deve avvisare il suo cliente o consumatore; 5) Deve imparare ad andare avanti se un prodotto non sta funzionando; 6) Deve essere resiliente e non arrendersi facilmente.

6. C’è una persona cui ti ispiri? Per esempio un imprenditore o un mentore?

Certamente Steve Jobs soprattutto perché non si è mai arreso anche quando è stato licenziato dalle persone di cui si fidava.

7. Che consigli daresti ad un imprenditore alle prime armi?

– Deve sempre chiedere consigli ad imprenditori che hanno esperienza e a coloro che hanno servizi e prodotti simili ai suoi
– Deve trovare un mentore professionale che abbia esperienza e un passato credibile
– Prima di impegnarsi nella sua azienda, deve fare una ricerca approfondita sui suoi clienti. Deve controllare se esiste un bisogno per il suo prodotto, quanto quest’ultimo differisce dagli altri già presenti sul mercato e in che modo la concorrenza si sta comportando
– Non deve mai affrettarsi ad accettare dei prestiti per avviare un’attività, deve iniziare con ciò che ha e chiedere soldi solo quando è necessario
– L’imprenditorialità non è facile, molti ci hanno rinunciato, ma molti altri no e ce l’hanno fatta lo stesso.

8. Potresti raccontarci un momento di particolare soddisfazione che hai vissuto durante la tua carriera imprenditoriale?

Il momento più memorabile è stato quando dei bambini sono stati intervistati da dei giornalisti e avevano un grande sorriso mentre una di loro raccontava quanto il fornello abbia fatto la differenza nella sua vita. Per citare ciò che ha detto: “non ho più perso un giorno di scuola a causa di mal di pancia o amebiasi negli ultimi sei mesi. L’acqua del fornello ha portato tutti questi cambiamenti.”

9. Perché hai deciso di iscriverti a questo MBA?

Sentivo che stavo facendo molti errori con la mia azienda e che avevo bisogno di una formazione nell’ambito dell’imprenditoria sociale. Ho cercato un po’ in giro e mi sono anche iscritto ad un dottorato, però ho capito che era una strategia sbagliata. Mi ha ispirato l’approccio unico di E4Impact che permette di presentare la propria azienda prima di iscriversi. La prospettiva che possa lavorare con la mia azienda nel corso dell’MBA e che non sono obbligato dai professori a studiare cose che loro ritengono essere migliori era molto allettante. Ero interessato alla struttura del corso sia per quanta riguarda gli orari che i moduli.

10. Potresti dirci come l’MBA ha aiutato te e la tua azienda?

L’MBA ha portato ad un cambiamento paradigmatico sul modo in cui gestivo la mia azienda. È stato fondamentale modificare il mio modello aziendale per tagliare dei costi superflui. Le sessioni di presentazione e di coaching mi sono servite per ridefinire le mie abilità. Avere un’ampia rete di contatti ed essere invitato alle presentazioni davanti agli investitori è fantastico e gli studenti hanno la possibilità di lavorare sule loro competenze. Durante una presentazione per ottenere capitale ho ottenuto il feedback grazie al quale sono riuscito a ridefinire la mia azienda. Il processo di tutoraggio è il migliore in quanto i coach lavorano con te dal punto in cui sei arrivato e sviluppano un procedimento che ti permette di raggiungere i tuoi obiettivi.

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