La pesca tradizionale in Africa rappresenta un pilastro per la sicurezza alimentare e l’economia di numerose comunità situate lungo le coste e sulle rive delle acque dolci interne. Nonostante le numerose sfide che interessano il settore, tra cui la pesca eccessiva e la concorrenza della pesca industriale (che mettono a rischio la biodiversità delle specie ittiche e degli habitat marini e lacustri), essa continua a giocare un ruolo fondamentale nella cultura e nell’economia africana.
Negli ultimi due anni, E4Impact ha intrapreso un percorso di approfondimento e conoscenza delle dinamiche che interessano gli attori, pubblici e privati, coinvolti nel settore della blue economy, con particolare attenzione alle dinamiche socio-economiche esistenti all’interno delle comunità locali.
In particolare, grazie al finanziamento del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e al partenariato con il CIHEAM Bari, la Fondazione ha avviato due progetti multi-paese in Senegal, Uganda e Tanzania con l’obiettivo di rafforzare la filiera della pesca tradizionale attraverso lo sviluppo delle competenze imprenditoriali e il consolidamento del dialogo tra attori pubblici e privati.
L’approccio adottato è stato graduale, in modo da entrare in contatto con l’ecosistema locale per comprenderne le dinamiche e conoscere le relazioni tra le parti coinvolte.
Il primo progetto, denominato Blue & Green: Boosting Local authorities’ Understanding of coastal Economy & Growing Regenerative Enterprises in the Ecosystem Networks in Dakar and Kampala, ha coinvolto i funzionari delle municipalità locali. Questi hanno preso parte a un programma formativo che ha esplorato le principali sfide e le opportunità del settore, partendo da una prospettiva globale per poi arrivare ad analizzare le criticità e le soluzioni su scala locale. Sono stati inoltre messi a loro disposizione degli strumenti utili a promuovere lo sviluppo dell’imprenditoria locale, come il business model canvas e dei modelli di formazione imprenditoriale mirati ad affrontare in modo strategico le sfide del settore ittico.
Questa prima iniziativa ha permesso di instaurare un rapporto di fiducia con il partner pubblico locale, rappresentato dal Comune di Yoff in Senegal e dal Kampala Capital City Authority (KCCA) in Uganda, e di co-progettare una seconda fase dell’intervento nel settore ittico, indirizzata alle comunità locali, in particolare ai diversi attori (pescatori, trasformatori, commercianti) impegnati a diversi livelli lungo la filiera.
Grazie alle relazioni instaurate nel corso del progetto Blue & Green, è stato quindi successivamente avviato il progetto FISH: Food Industry Strengthening against Hunger, che si pone l’obiettivo di sviluppare le professionalità tecniche e le competenze imprenditoriali negli attori della filiera della pesca tradizionale, per la sostenibilità del sistema e la riduzione dei conflitti.
Ai fini di raggiungere in modo efficace le comunità, nel corso delle attività del progetto abbiamo lavorato fianco a fianco con il partner pubblico locale, svolgendo assieme l’analisi della filiera della pesca e la mappatura dei gruppi che ne fanno parte. L’identificazione delle Community-Based Organisations (CBOs), ovvero dei gruppi costituiti da membri della comunità locale che operano per rispondere alle esigenze della stessa e di alcuni dei loro rappresentati, ha permesso di coinvolgere un numero ristretto di attori in una prima sessione formativa volta a trasmettere le conoscenze e gli strumenti necessari per ampliare successivamente il bacino di utenti beneficiari.
Inoltre, il modello formativo a cascata “Training of Trainers”, volto a garantire il trasferimento efficace delle competenze ai formatori che poi a loro volta le trasferiranno ai partecipanti al corso, con il conseguente raggiungimento di un numero elevato di beneficiari, è stato rivisitato per includere, in un approccio partecipativo, sia gli attori pubblici sia quelli privati direttamente implicati nel settore della pesca.
La prima parte del progetto si è svolta a Kampala (Uganda) e i risultati raggiunti a marzo 2024, durante i due giorni di formazione e dialogo in aula sono stati sorprendenti: hanno lavorato insieme 65 attori della filiera, appartenenti a 22 diverse Community-based Organisations, situate in 3 diversi siti di pesca sul Lago Vittoria (Port Bell, Munyonyo e Ggaba), con il supporto di 8 funzionari del Kampala Capital City Authority (KCCA). Come risultato di questo lavoro collaborativo, sono stati sviluppati 22 business model canvas a descrizione delle attività imprenditoriali dei singoli gruppi, su cui i partecipanti si sono confrontati.
L’attività progettuale portata avanti dal team ugandese di E4Impact è stata poi rafforzata anche dalla presenza del team di ricerca della sede di Milano, che si è occupato di co-gestire la formazione insieme ai funzionari del KCCA e di coordinare la raccolta dati. L’analisi di questi permetterà di avere una visione dettagliata sulla condizione e i bisogni della comunità locale, costituita dalla fetta più svantaggiata della popolazione ugandese, per poter supportare gli attori locali con interventi mirati ad accrescere il loro potere contrattuale e la capacità di accesso al mercato, attraverso il rafforzamento del modello cooperativo.
Le attività condotte in Uganda sono state replicate a inizio luglio 2024 anche in Senegal, in favore della comunità di pescatori di Yoff, comune parte della Città di Dakar. Sono stati coinvolti 41 attori del settore, di cui 11 nel ruolo di facilitatori dell’attività di gruppo, che consisteva nello sviluppare un business model relativo alle attivitò della filiera (con particolare riferimento all’attività di pesca, trasformazione, commercializzazione, ristorazione, e pulizia della zona costiera). Lo svolgimento dei tre giorni di formazione è stato supportato non solo dal team di E4Impact, ma anche da 4 funzionari del Comune di Yoff.
A partire dai risultati di queste prime due esperienze, l’iniziativa intera sarà replicata nel corso del mese di dicembre 2024 a Zanzibar (Tanzania).
L’approccio partecipativo adottato da E4Impact nell’implementazione del progetto è stato decisivo per poter non solo conoscere in profondità le sfide e i bisogni del settore, ma soprattutto per coinvolgere attivamente gli attori impegnati lungo la filiera. Nella video intervista qui sotto, Loise Kamau, Country Manager Uganda, e a Jude Ayebare, Fisheries Officer presso il KCCA – Kampala Capital City Authority, ne illustrano le componenti di maggior successo.
Erica Negro